100 bar in meno all’anno per Torino
In 10 anni tra il 2012 ed il 2022 i bar sono diminuiti di ben 1000 unità, un numero preoccupante che racconta prima di tutto un cambiamento di abitudine da parte dei torinesi, meno legati a molti caffé mattutini, ma soprattutto decisamente più legati allo smart working, tra gli effetti più incisivi della pandemia su questo settore. Se diminuiscono le pause caffè aumentano invece gli aperitivi dopo il lavoro, come sottolineato da Patrizio Abrate, un vero veterano del settore, che pure però non sembrano riuscire a compensare le perdite negli altri ambiti, oltre che il rincaro dei costi delle merci. Se Atene piange, Sparta non ride ed infatti anche i ristoranti hanno accusato il colpo, ma grazie all’esplosione del fenomeno del takeaway sono riusciti a restare maggiormente a galla, quantomeno come numero complessivo. Così ha commentato il fenomeno Dario Gallina, presidente della Camera di Commercio di Torino:
“A colpire queste attività sono stati non tanto la pandemia e le chiusure, ma soprattutto lo smart working, che ha ridotto il flusso dei clienti. Chi ha saputo operare sul commercio online e sull’asporto ha ottenuto riscontri migliori. L’indicazione sulle modalità di fruizione di certi prodotti e servizi è chiara: questa è la direzione da seguire. Ormai il consumatore ha cambiato, perché obbligato, le proprie abitudini. Ognuno di noi fa delle cose che prima faceva di meno: nei prossimi anni i bar dovranno affrontare un percorso ibrido.“
Davide Cuneo