150 milioni per tutelare i locali storici
Si sa, alcuni locali non sono come gli altri e quelli che contengono attività commerciali, imprese artigiane ed esercizi alberghieri, che da almeno 70 anni svolgano la propria attività, vanno tutelati poiché sono un vero e proprio patrimonio culturale del Paese. E’ da questo assunto il disegno di legge presentato di recente in Senato che mira ad istituire un fondo da 150 milioni per preservarli.
Sarebbero almeno 300 in tutta Italia i locali che rispondono al requisito della longevità, del servizio di ospitalità offerto e della conservazione di arredi e ambienti originali; tra questi spiccano gemme come il caffè Greco di Roma, amato da De Chirico, il ristorante La Bersagliera di Napoli, prediletto da Totò, ma anche il Caffè Fiorio di Torino, una nostra grande eccellenza che inventò il cono gelato da passeggio. Ed in effetti è indubbio che locali come questi offrano qualcosa di decisamente superiore ad un banale Starbucks (non ce ne vogliano i suoi fan!) o ad un’altra grande catena, anche se economicamente spesso risultano meno redditizi e siano dunque destinati a soffrirne la concorrenza.
Così ne ha parlato Gian Marco Centinaio, vicepresidente Senato:
“L’Italia è conosciuta in giro per il mondo per la sua storia, per l’arte, per la cultura, per l’agroalimentare, per quello che sappiamo offrire e, soprattutto, per quello che i nostri imprenditori hanno fatto nel passato. Il lavoro che abbiamo provato a fare è quello di cercare di aiutare, tutelare e valorizzare chi ha intenzione di non accedere al mero consumismo e quindi trasformare un locale storico in un fast food o in un franchising un locale storico, ma quello di far sì che la propria città, il proprio quartiere, possa rimanere patrimonio della comunità e del nostro Paese. Il nostro obiettivo è fare in modo che l’Italia rimanga un unicum“.
Queste invece le parole di Enrico Magenes, presidente Associazione Locali Storici Italiani:
“I locali storici vanno tutelati perché patrimonio di tutti gli italiani, va tutelato per le tradizioni di cui sono custodi. Le sedi in cui i locali si trovano sono esse stesse degli immobili che possono considerarsi dei monumenti o spesso, addirittura, delle gallerie d’arte come il Caffè Greco a Roma“.
Davide Cuneo