Le Langhe non si toccano!
Le Langhe non sono in vendita. Questo messaggio non è completamente nuovo, ma è enfatizzato con determinazione dal consorzio piemontese in occasione di Grandi Langhe, un’imponente anteprima che si svolgerà alle Ogr di Torino a partire da lunedì 29 gennaio 2024. L’evento radunerà 300 cantine (incluso il Roero) e il vasto panorama del commercio per esplorare e degustare le nuove annate di Barolo, Barbaresco, diverse interpretazioni di Nebbiolo e così via.
Queste infatti sono state le dichiarazioni di Matteo Ascheri:
“Sì, le Langhe non sono in vendita per coloro che vogliono investire su un territorio che sta godendo di un momento favorevole senza neanche avere idea di come si faccia un vino. Il nostro “no” che è una sorta di manifesto è rivolto a tutti quelli che vengono da altri settori economici e a quei capitali stranieri che vedono il vino come qualcosa per arricchirsi ulteriormente. Non abbiamo bisogno di questi “produttori”, di questi investitori esterni al settore del vino. Sia chiaro non è che possiamo impedire questi tipi di sbarchi nelle Langhe, ma vogliamo stimolare un certo tipo di orgoglio. Non possiamo metterci lì a dire: non vendete, però…E comunque proprio per Grandi Langhe discuteremo di questo argomento con una ricerca affidata alla Cattolica di Milano che ha studiato il sentiment e che ha coinvolto 200 aziende. Verrà fuori uno scenario interessante.
Non siamo in vendita. E tra l’altro non è che c’è un’offerta, ma una domanda che arriva da imprenditori di altri settori, da fondi di investimento che gestiscono liquidità immense. E il valore dei terreni schizza verso l’alto anche oltre ogni immaginazione, qualcuno ha speso oltre due milioni per un ettaro. Tutto questo non è normale. Non è una cosa che ci fa piacere”.
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