I rincari delle materie prime si abbattono sul settore agroalimentare
Se già le contingenze pandemiche avevano reso la situazione estremamente precaria per il settore della ristorazione, ora con i prezzi delle materie prime aumentati vertiginosamente la sostenibilità economica di molte delle PMI del settore alimentare pare davvero sul filo del rasoio. Non bastano infatti i rincari sul prodotto finale, secondo Confartigianato senza misure urgenti e strutturali da parte del governo si rischia una catastrofe a livelli di chiusure, con l’inevitabile conseguenza di migliaia di nuclei familiari, spesso obbligati durante la pandemia ad effettuare ulteriori prestiti, ridotti alla fame. Così infatti si è espresso Dino De Santis, il presidente di Confartigianato Torino:
“Per il comparto agroalimentare gli ultimi due anni sono stati drammatici a causa della pandemia e dei lockdown, ora questa raffica di aumenti che riguarda tutta la filiera, potrebbe mettere definitivamente in ginocchio le imprese artigiane del food, che sono spesso a conduzione familiare. Per non parlare del caro bollette che sta penalizzando in modo trasversale tutte le attività artigiane e che sta mandando al tappeto molte imprese del comparto alimentare, nonostante le misure di contenimento già adottate dal governo. A questo punto serve un atto di coraggio per manovre strutturali, non sono sufficienti interventi spot. Le nostre imprese artigiane sono al collasso e rischiano di chiudere servono ristori immediati e la possibilità di inserire aiuti economici nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Non possiamo riversare tutti i rincari sulla clientela ma le nostre imprese non possono, da sole, far fronte ai rincari di questa portata, sicuramente saranno in grave sofferenza economica e finanziaria. In questo momento il problema di fondo è legato alla pandemia ancora in corso, non solo bisogna soddisfare la domanda che riparte, ma occorre anche cercare di ricostituire le scorte che nel frattempo si erano azzerate. Si è creato un ingolfamento del sistema per cui non c’erano più materie prime, non c’erano più trasporti e nemmeno container.”
Davide Cuneo