Cibo e Cultura

La città accoglie il primo Museo del Cioccolato d’Italia

Oggi i torinesi hanno iniziato un viaggio unico con l’inaugurazione del Museo del Cioccolato e del Gianduja, situato nei suggestivi locali dello storico laboratorio sotterraneo di Pfatisch, dove nel 1915 nacque l’epopea della pasticceria torinese ultracentenaria. Il museo, che si estende su 1200 metri quadri, offre un percorso immersivo che parte dalle origini del cacao con i Maya e arriva ai fasti delle regge sabaude, passando per la ricca storia della lavorazione del cioccolato. Primo del suo genere in Italia, il museo permette una visita completamente autonoma grazie alle audioguide disponibili in italiano, spagnolo, francese, inglese e tedesco, rendendolo attrattivo anche per i turisti in visita a Torino. Il cuore dell’esposizione è costituito dai grandi macchinari funzionanti del XIX e XX secolo, prodotti dalle ditte Lehmann e Fratelli Buhler.

Il legame tra Torino e il cioccolato è celebrato con una sala che rievoca i fasti delle regge sabaude. Altre sezioni del museo includono riferimenti a Gianduja, la maschera torinese, una collezione di tazze e cioccolatiere, e una carrozza dove Emanuele Filiberto festeggia le nozze bevendo cioccolato caldo. Inoltre, ci sono una sala-cinema, un’area dedicata alla degustazione, una galleria con sculture di cacao e un laboratorio a vista dove osservare il giandujotto dalla nascita alla fase di incarto. Il progetto, nato dalla collaborazione tra Francesco Ciocatto, proprietario della pasticceria Pfatisch, ed Eddy Van Belle, imprenditore del cioccolato e collezionista belga, prende il nome di Choco Story Torino. Questo museo si unisce ad altri undici sparsi nel mondo, tra cui Belgio, Francia, Repubblica Ceca, Libano e Messico, ciascuno con un focus specifico sulla produzione locale.

L’inaugurazione del museo rappresenta il coronamento di un sogno, realizzato grazie a un investimento di quasi 2 milioni di euro. Il percorso multimediale invita i visitatori a esplorare l’affascinante mondo del cioccolato, iniziando dalle sue origini in un tempio Maya, accompagnati dal dio Quetzalcoatl, fino ad arrivare a Torino. A bordo di un galeone spagnolo, i visitatori viaggeranno con Hernán Cortés verso l’Europa, scoprendo come il cacao sia arrivato nel vecchio continente. Una sala è dedicata al gianduiotto, il primo cioccolatino incartato al mondo, con un macchinario di fine Ottocento per la sgusciatura delle nocciole piemontesi. Al taglio del nastro era presente il sindaco Stefano Lo Russo: “Come amministrazione non possiamo che essere attenti verso la tutela e la valorizzazione di un prodotto così rappresentativo per Torino. La tradizione del cioccolato è parte integrante della storia e della cultura di questa città e una delle eccellenze che la rendono nota nel mondo. Per questa ragione non possiamo che essere lieti di questa nuova apertura: un museo che celebri la storia del cioccolato torinese e l’importante tradizione dei maestri cioccolatieri sarà un ulteriore elemento di attrattività per Torino e una meta da non perdere per torinesi e turisti”.

Il Museo del Cioccolato e del Gianduja sarà aperto tutti i giorni, inclusa la domenica, dalle 10 alle 17, pronto ad accogliere visitatori di tutte le età per un’esperienza indimenticabile nel mondo del cioccolato. La struttura, dotata di ascensori, è completamente accessibile.